Molti dei progetti del Centro di Studi sul Classicismo sono rifluiti nei programmi delle Edizioni Nazionali, delle Celebrazioni Nazionali, delle Mostre, dei Convegni, del Dottorato.
Altri progetti riguardano in modo specifico censimenti e catalogazione di beni librari, sia a livello formativo che realizzativo.
Queste, nel tempo, le iniziative principali:
1. SPEBLA
Il Centro di Studi sul Classicismo, per la sua competenza nell’attività formativa, è stato individuato dalla Regione Toscana come ‘agenzia formativa’ per un corso triennale di formazione postuniversitaria nei beni librari, per catalogatori di manoscritti e stampe antiche. All’uopo è stata creata dal Comune di San Gimignano e dal Centro di Studi sul Classicismo la Fondazione SPEBLA (Scuola Postuniversitaria Europea in Beni Librari e Artistici), che ha fruito di finanziamenti della Regione Toscana, del Fondo Sociale europeo, del Ministero del Lavoro. Presidente della Fondazione, il prof. Girolamo Strozzi, Direttore scientifico, il prof. Roberto Cardini; Direttore Didattico, la Prof.ssa Mariangela Regoliosi. Coordinatori: area stampati, Prof. Piero Innocenti (fino a luglio 1998); Prof. Neil Harris (dal settembre 1998); area manoscritti, Prof. Filippo Di Benedetto; area archivistica, Dott.ssa Paola Benigni.
Situato nell’antico Palazzo della Cancelleria di San Gimignano, reso funzionale ad un’istituzione formativa e dotato di strumentazioni e raccolte librarie specialistiche, il corso di formazione triennale ha preso l’avvio il 4 maggio 1998 e si è concluso nel maggio 2001. Esso mirava a formare due figure altamente specializzate nell’ambito della catalogazione di manoscritti e stampati, che potessero operare sia come personale dipendente (bibliotecario conservatore, catalogatore), sia come professionisti esterni con contratti di prestazione d’opera presso le Biblioteche e gli Archivi pubblici e privati e presso Cooperative specializzate o altre Aziende private che si occupano di catalogazione e restauro di Beni Librari.
Per il corso sono stati selezionati, sulla base di rigorosi esami specifici, 30 allievi, e il loro percorso formativo, della durata complessiva di 2400 ore, sostenuto da una indennità di frequenza, si è articolato su due livelli, uno teorico, l’altro operativo. Essenziale la fase teorica propedeutica generale (Prof. Piero Innocenti - Introduzione alla bibliografia generale e alle bibliografie speciali; Prof. Carlo Maria Simonetti - Istituzioni di Biblioteconomia; Dott.ssa Paola Benigni - Istituzioni di archivistica; Prof.ssa Mirella Ferrari - Elementi di Paleografia latina; Prof. Paolo Eleuteri - Elementi di Paleografia greca; Prof. Giacomo Baroffio - Elementi di Paleografia musicale; Prof. Paolo Traniello - Legislazione dei Beni Librari; Prof. Piero Innocenti-Dott.ssa Sandra Di Majo - Il Patrimonio librario toscano; Dott. Valdo Pasqui - Introduzione all’informatica e immissione dati), seguita da una fase di specializzazione nei due indirizzi, sempre di tipo teorico (classe manoscritti: Prof.ssa Mirella Ferrari - Paleografia latina medievale e moderna; Prof. Giancarlo Savino - Codicologia; Prof.ssa Maria Grazia Ciardi Duprè - Ornamentazione e illustrazione dei manoscritti; Prof.ssa Franca Nardelli Petrucci - Storia e tecnica della legatura dei manoscritti; Prof. Piero Innocenti - Tecnica della catalogazione dei manoscritti; classe stampati: Prof. Carlo Maria Simonetti - Bibliologia e Soggettazione; Prof. Neil Harris - Bibliografia testuale; Prof.ssa Simonetta Prosperi Valenti - Ornamentazione e illustrazione del libro a stampa; Prof.ssa Franca Nardelli Petrucci - Storia e tecnica della legatura dei libri a stampa; Prof. Luigi Crocetti - Tecnica della catalogazione dei libri a stampa antichi e moderni). Dopo questo primo periodo, gli allievi sono stati impegnati in un lungo percorso (circa 1100 ore) di ‘formazione sul campo’, nel quale hanno avuto il compito di predisporre il catalogo di un fondo (o di parte di esso) ancora non catalogato, producendo uno strumento che potesse essere messo a disposizione di utenti specialisti e non. Vale la pena di segnalare, per la loro rilevanza, i fondi oggetto della accurata catalogazione: Fondo Vasco Pratolini del Gabinetto Vieusseux di Firenze; Fondo Ugo Nomi Venerosi Pesciolini dell’Archivio Comunale di San Gimignano; Autografoteca Bastogi della Biblioteca Labronica di Livorno; Fondo mss. ‘Acquisti diversi’ della Biblioteca Moreniana di Firenze; Fondo mss. della Badia Fiorentina della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; Carteggio Giulio Bernardino Tomitano della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze; Carteggio Lorenzo Mehus della Biblioteca Riccardiana di Firenze; Fondo delle Cinquecentine della Biblioteca Comunale di San Gimignano; Biblioteca (dagli incunaboli all’Ottocento) del Seminario Vescovile di Pontremoli; Fondo di stampe ottocentesche dello Stato Pontificio della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; Miscellanea P.O. Kristeller e Miscellanea A. Momigliano della Biblioteca della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Alla formazione hanno collaborato, in sinergia, quattro diversi tipi di docenza: docenti ‘ordinari’ (materie istituzionali); visiting professors (grandi specialisti di livello europeo); docenti di cultura generale (forniti dal Centro di Studi sul Classicismo); tutors prestati dalle biblioteche toscane nelle quali si sono svolti gli stages. A questi quattro livelli di docenza si è aggiunta la diretta esperienza di catalogazione, la quale da un lato ha integrato la formazione teorica e dall’altro ha consentito la produzione di nuovi cataloghi di fondi.
Oltre la durata (solo un corso triennale può consentire una adeguata formazione, non generica, né provvisoria, né parziale o illusoria), questi i fattori caratterizzanti, che distinguono radicalmente il corso da altre esperienze solo apparentemente analoghe e che lo pongono obiettivamente come un modello per esperienze future:
- La dimensione culturale. Il ricco contesto di seminari di cultura generale offerti dal Centro di Studi sul Classicismo ha integrato sapientemente la preparazione tecnica, contribuendo a formare un catalogatore ‘colto’, capace non solo di conoscere gli aspetti formali e materiali del lavoro ma anche di percepire lo ‘spessore’ dei contenuti dei testi catalogati: e quindi di catalogare meglio
- I seminari dei visiting professors dedicati alla “Moderna catalogazione”. Gli ‘affondo’ in determinati settori, forniti da specialisti di livello internazionale, hanno favorito una preparazione aggiornata e approfondita in tutti gli ambiti del lavoro
- Lo stage. L’ampio spazio dedicato all’esperienza sul campo, in fondi librari mai prima catalogati, ha permesso di realizzare un vero lavoro e non una banale e breve esercitazione, e quindi di acquisire una competenza concreta, relativa a tutti i momenti della catalogazione, metodologicamente utile per il lavoro futuro. Nel contempo, dallo stage sono usciti prodotti reali: non tesine scolastiche, ma cataloghi veri e propri, che hanno contribuito a colmare in modo proficuo talune lacune della catalogazione italiana
- La formazione-lavoro. È questo forse uno degli aspetti più innovativi e caratterizzanti. Il corso ha previsto per i partecipanti un’indennità di frequenza: ben lungi dal pagare per frequentare, gli allievi hanno ricevuto un compenso. I tre anni del corso sono dunque stati anche una occasione di lavoro remunerato, e, d’altra parte, i cataloghi realizzati alla fine dello stage hanno ‘restituito’ la spesa per gli scolari in termini di ‘prodotto’ socialmente utile
- I risultati in termini di impiego. Tutti i 30 scolari della SPEBLA, ancora prima di concludere il corso, hanno trovato lavoro in progetti di catalogazione sia pubblici che privati. È questa la riprova della bontà della formazione ricevuta.
2. Censimento e catalogazione di carteggi della Regione Toscana
Censimento e catalogazione informatizzata, secondo il programma Manus, di carteggi e epistolari originali/autografi, quasi totalmente inediti, conservati in biblioteche e archivi della Regione Toscana (su finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con decreto della direzione generale prot. n. 218/3420 del 28 maggio 2001, in attuazione della legge 21 dicembre 1999, n. 513). Responsabile del progetto: prof. Roberto Cardini. Referente al Ministero per il programma Manus: dott. Massimo Menna.
Il progetto ha riguardato i seguenti Fondi:
1. Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: Fondo Ginori-Conti (coordinatore dott. Paola Pirolo)
Il Fondo della famiglia Ginori Conti, acquisito nel 1961 dalla Biblioteca Nazionale di Firenze, è noto finora solo attraverso un Inventario. Contiene un certo numero di codici, ma specialmente n° 4044 lettere autografe del XV secolo, soprattutto di ambito fiorentino e Mediceo. Il pezzo forte è costituito dalle ‘Carte Michelozzi’, imponente serie di lettere inviate a Bernardo e specialmente Nicolò Michelozzi, contenenti la corrispondenza dei due illustri ‘familiari’ dei Medici, con autografi di Lorenzo il Magnifico, Niccolò Machiavelli e di tutti i più noti personaggi politici, letterati e curiali della fine del Quattrocento. Una raccolta di testi solo saltuariamente editi e di enorme importanza per ricostruire la storia culturale e politica di Firenze e d’Italia nel Rinascimento.
2. Biblioteca Riccardiana di Firenze: Carteggio Lorenzo Mehus (coordinatore prof. Mariangela Regoliosi)
L’ampio epistolario del letterato settecentesco Lorenzo Mehus, conservato alla Riccardiana in 10 volumi rilegati (e solo per un terzo già catalogati dagli scolari della Fondazione SPEBLA), rivela gli scambi intellettuali del maggior studioso dell’Umanesimo italiano del secolo XVIII (dalla prestigiosa sede di Firenze) con personalità culturali e politiche di tutta Europa, fornendo notizie di prima mano su vicende politiche ed ecclesiastiche, grands tours europei, vicende di biblioteche, di codici, di stampe, pubblicazioni di opere e di riviste (in particolare il «Giornale dei letterati», co-fondato dal medesimo Mehus), opere o progetti di opere del grande erudito stesso (in specie le edizioni di epistolari di umanisti, con particolare riguardo all’epistolario di Ambrogio Traversari, straordinario serbatoio di informazioni inedite storico-codicologiche). Il carteggio consente di ricostruire un momento altamente significativo della storia dell’Europa nel pieno Settecento.
3. Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze: Carteggio Francesco Redi (coordinatore dott. Giovanna Rao)
Del famoso scienziato secentesco di origine aretina, erede della tradizione galileiana e medico di Corte di Ferdinando II e Cosimo III de’ Medici, ma anche letterato e poeta, la Biblioteca Laurenziana conserva 2958 lettere autografe a lui indirizzate da letterati, politici, scienziati, del tutto inedite, che restituiscono un’immagine completa del contesto umano, dell’esperienza di vita, delle vicende storiche e delle problematiche medico-scientifiche di un’epoca e di un personaggio che si pongono effettivamente all’origine della modernità per l’applicazione e l’estensione del metodo della “sensata esperienza” alla scienza in tutti i suoi aspetti.
4. Deputazione di Storia patria per la Toscana di Firenze: Carteggio Vieusseux (coordinatore dott. Letizia Pagliai)
Nella sede della Deputazione di Storia Patria di Firenze sono custodite, raccolte in buste e ordinate attraverso un indice per corrispondenti, 4303 lettere originali inviate dai collaboratori della rivista «Archivio Storico Italiano» a Giovan Pietro Vieusseux per gli anni 1842-62. L’eccezionale materiale, in larghissima misura inedito, permette di ricomporre, in modo coerente e per gli anni cruciali che precedono e preparano l’unità d’Italia, le vicende e le linee di sviluppo di una delle principali riviste storico-letterarie ottocentesche, strettamente collegata, inoltre, alle vicende del Gabinetto Vieusseux e alle altre pubblicazioni di quell’eccezionale promotore di cultura civile che fu il ginevrino-fiorentino Vieusseux.
5. Casa Vasari di Arezzo: Fondo delle Carte Vasari (coordinatore prof. Raffaella Zaccaria)
La Casa del pittore, architetto, scrittore Giorgio Vasari, in Arezzo, conserva, oltre agli ambienti e agli affreschi che l’artista predispose per sé, l’Archivio Vasari, con codici e soprattutto lettere originali del Vasari e inviate al Vasari da personalità quali Vincenzio Borghini o Michelangelo, il Duca Cosimo I o i Montefeltro d’Urbino, il papa Pio V e importanti cardinali. L’enorme rilievo dell’ampio carteggio (1800 pezzi), descritto solo sommariamente e con vistose imprecisioni e solo parzialmente edito, è evidente. Una catalogazione rigorosa dell’intero Fondo, con regesti vasti ed accurati, porta alla luce un largo settore del ‘laboratorio’ artistico del Vasari, consentendo di percorrere l’iter evolutivo dei suoi progetti, dalle costruzioni, alle pitture, alle ‘macchine’ per le feste; e inoltre, e in parallelo, consente aggiornate conoscenze della produzione michelangiolesca, posto che le 17 lettere autografe di lui conservate tra le carte Vasari forniscono informazioni preziose sulle sue ‘fabbriche’ e contengono la trascrizione di interi sonetti.
6. Museo Archeologico di Arezzo: Carteggio Gian Francesco Gamurrini (coordinatore prof. Roberto Cardini)
Certo meno noto dei precedenti, Gian Francesco Gamurrini (Arezzo 1835-ivi 1923) è una personalità di notevole rilevanza nel settore dei Beni Culturali. Archeologo, etruscologo, bibliofilo, direttore di prestigiosi musei (i musei delle antichità di Firenze) e fondatore dei musei etruschi di Fiesole, Firenze, Viterbo, Orvieto, Chiusi, Tarquinia, consulente ministeriale di altissimo livello per tutta la politica dei Beni culturali ed archeologici, testimonia un momento fondativo della ricerca e della tutela del patrimonio monumentale italiano. Del proprio illustre concittadino il Museo Archeologico di Arezzo conserva l’intero carteggio (lettere a lui inviate e talune risposte di lui) e il prezioso schedario di appunti e rilievi preparatori di studi archeologici o storici. La situazione del Fondo, totalmente priva di ogni inventario e in uno stato di conservazione è pessimo, ha suggerito di limitare l’intervento al riordino archivistico dei pezzi.
7. Archivio di Stato di Firenze: Lettere pubbliche del cancelliere Carlo Marsuppini (coordinatori prof. Raffaella Zaccaria e Donatella Coppini)
Catalogazione di circa 2000 lettere del cancelliere Carlo Marsuppini, uomo politico e uomo di cultura, grande grecista e grande professore allo Studio fiorentino nella prima metà del Quattrocento. Le lettere pubbliche, totalmente inedite, forniscono il punto di partenza per un’analisi del ‘sistema’ della Cancelleria fiorentina e insieme un riesame a tutto tondo della personalità importantissima ma poco studiata di questo grande intellettuale: dall’analisi dello stile e della lingua delle lettere e dallo studio dei personaggi e problemi politici connessi, alla situazione storico-politica e alla situazione degli studi umanistici nella Firenze coeva.
Le schede informatizzate sono state poi digitalizzate e l’intero patrimonio è stato immesso in rete, a disposizione degli studiosi, ad opera dell’Istituto Centrale per il Catalogo Unico (ICCU).
Per meglio far conoscere i risultati emersi dalla schedatura, il Centro di Studi sul Classicismo ha realizzato talune presentazioni attraverso Tavole rotonde: relativamente alle Carte Vasari, all’Archivio Storico Italiano, al carteggio Mehus, alle carte Marsuppini.
Inventario e regesti delle carte Marsuppini, realizzati da una rete di collaboratori, sono stati rivisti e pubblicati in Il carteggio della Signoria fiorentina all’epoca del cancellierato di Carlo Marsuppini (1444-1453), a cura di Raffaella Maria Zaccaria, Ministero dei Beni e delle Attività culturali. Direzione Generale Archivi, 2015 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Strumenti CXCIX), pp. XVII – 1066
Sommario: Premessa di Carla Zarilli – Prefazione Il carteggio diplomatico di Carlo Marsuppini e la catalogazione dei carteggi autografi e idiogarfici della Regione Toscana, di Roberto Cardini – Presentazione Carlo Marsuppini umanista e cancelliere, di Paolo Viti – Introduzione Il carteggio diplomatico della Signoria fiorentina (1444-1453). Struttura e metodologia di inventariazione, di Raffaella Maria Zaccaria – Fonti e bibliografia – Regesti: Signori. Legazioni e commissarie 11; Signori. Legazioni e commissarie 12; Signori. Legazioni e commissarie 13; Signori. Missive I Cancelleria 36; Signori. Missive I Cancelleria 37; Signori. Missive I Cancelleria 38
Indici. Cronotassi delle Istruzioni e delle Lettere – Repertorio bio-bibliografico – Indice dei nomi delle persone, delle magiistrature e delle istituzioni – Indice dei nomi delle località
3. Catalogazione degli “Autografi Palatini”
Si tratta di un progetto di catalogazione informatica e di digitalizzazione della collezione degli “Autografi Palatini” della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, che contiene, tra gli altri, autografi di Benvenuto Cellini, di Niccolò Machiavelli e di Benedetto Varchi. Il progetto ha fruito del finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze
Nel loro complesso le lettere sono 2066, così ripartite:
A) 6 cassette con lettere di Niccolò Machiavelli: 670 autografi
B) 13 cassette con 1396 autografi di Vari, e precisamente:
- Vari a Vari, 7 cassette contenenti 694 autografi
- Lettere di Vari a Benedetto Varchi, 2 cassette contenenti 256 autografi
- Lettere di Lorenzo Magalotti prevalentemente a Francesco dei Medici, 1 cassetta contenente 130 autografi
- Lettere di Apostolo Zeno prevalentemente a Salvino Salvini, 1 cassetta contenente 95 autografi
- Lettere di Benvenuto Cellini a Vari, 1 cassetta contenente 63 autografi
- Lettere di Antonio Magliabechi a Vari, 1 cassetta contenente 158 autografi
Il lavoro di catalogazione è stato effettuato dalla dott. Maila Banchi, con la supervisione della dott. Paola Pirolo.
4. Catalogazione informatica di manoscritti di Lorenzo Valla
È stata effettuata da una équipe di ricercatori la catalogazione cartacea, sulla base dell’autopsia, di tutti i manoscritti delle opere di Lorenzo Valla. Ora è in corso di elaborazione la immissione on line delle schede cartacee descrittive, ad opera di esperti del Centro di Studi sul Classicismo.